Interviste

DI PASQUALE DEMIS POSADINU

Apneica, un nome che non esiste e che prova a inventarsi la descrizione di uno stato catatonico.



L'intervista che leggete racconta di "Pulsazioni...Conversione", il primissimo lavoro di Apneica, un disco forte, breve, un piccolo concept.
È solido, potente, ma anche vaporoso, dilatato. È diretto e sognante, soprattutto non teme di forzare i contrasti. Con la voce che cambia spesso registro, a differenza delle atmosfere musicali che sembrano muoversi su soluzioni più continuative, su passaggi di stato graduali, progressivi. La band è altrettanto nuova: abbiamo chiesto ad Alessandro Seghene, chitarrista del gruppo (dove militano anche Luigi Cabras alla batteria, Francesco Pintore al basso, Ignazio Simula alla voce e Alice Doro come seconda chitarra) che forse meglio di tutti conosce la storia, di dirci cos'è Apneica, cosa descrive, il perchè di alcune scelte stilistiche e molte altre cose. In mezzo c'è finito il senso di appartenenza, la vita e l'esperienza maturata all'interno di ambienti musicali specifici, il metal, Sorso fucina dell'hardcore nostrano.


Apneica, un nome che non esiste e che prova a inventarsi la descrizione di uno stato catatonico. Acqua, immobilità, la mente e il corpo che vanno in stallo. Tutto descritto molto bene dal dipinto in copertina che raffigura un uomo sub androide boccheggiante e sospeso a mezz'acqua.
Più che un ep di 4 brani, è il caso di definirlo un piccolo concept album?

Un saluto doveroso a te e a tutto lo staff di Underground X e congratulazioni per l’impegno che ogni volta mettete per pubblicare questa fanzine, grazie per questo spazio!
Sono felice di poter fare la prima intervista per la presentazione del nostro primo ep, sfornato da un gruppo di quattro persone in carne ed ossa.
Lo sottolineo perché il progetto in origine nasce come solista, nel 2007.
Quindi, sì hai detto bene, è un piccolo concept, così come lo è stato il primissimo lavoro omonimo “homemade” un album improntato su uno scenario post-nucleare distopico e, benché nel dipinto ci sia l’acqua, e nel significato del nome Apneica il riferimento allo stato “subacqueo” esista, quest’ultimo nel disco è già passato. In pratica c’è stata una fase di catarsi, fino all’evoluzione e recupero delle forze con la metamorfosi meccanica parziale del corpo.
Al centro del dipinto si ha la sagoma di un respirante che sta per darsi lo slancio e balzare fuori dall’acqua. La copertina mostra una situazione che non ha riscontro nei testi, ma è antecedente.
L’acqua ha generato il nome Apneica, l’ep racconta il personaggio fuori dall’elemento.


Pulsazioni...Conversione è il primo disco di Apneica, ma molti di voi arrivano da realtà più che consolidate. Senza tracciare la lista dei trofei, è forse più interessante osservare come l'esperienza sia determinante nella creazione di un nuovo progetto musicale.
Voi partite dalla registrazione di un disco che suona molto bene e offrite la possibilità di conoscervi attraverso i social e lo streaming (soundcloud, bandcamp), è la modalità più giusta secondo me, ma vi chiedo se e quanto è difficile o proibitivo in termini di soldi.

Per voi com'è andata, colletta fan tipo musicraiser o autofinanziamento?

Da parte mia non c’è stato nessun trofeo,e neanche una vera ricerca. In passato parte del tempo perso ad inseguire vie, assecondare idee di persone sbagliate e l’inesperienza, hanno, nel presente, rafforzato lo spirito e anche la direzione verso scelte migliori e sostanziali.
Questo ci ha portato a puntare su una registrazione professionale e competitiva per il nostro genere, nessun “fai da te” che facesse risparmiare soldi a discapito della qualità, ma solo ed esclusivamente il lavoro in uno studio! E, sì, l'ep è autofinanziato dalla A alla Z.
Si potrebbe descrivere la nostra decisione in questo modo: se dovessi levarmi un dente che non mi fa dormire la notte, non andrei sicuramente nel garage di un amico che seppur avendo degli strumenti apparentemente efficaci mi potrebbe compromettere la bocca; ma cercherei studio dentistico vero!
Quindi la professionalità va pagata a tutto tondo. Il luogo dove si esegue il lavoro conta molto ma senza un buon professionista sia il posto sia la strumentazione sono inutili, per fare un lavoro fatto bene i soldi contano eccome, e il sacrificio ha portato al nostro prodotto finale. Un prodotto finale che però ha visto la luce con lentezza: l’irreperibilità immediata di soldi dovuta alla mancanza di lavoro e alla crisi ha dilatato i tempi in alcune fasi di produzione, rallentando di qualche mese l’uscita. Purtroppo chi in quest’Isola cara (e parlo del settore musicale,) vuole creare qualcosa con le proprie forze deve di sicuro farsi il mazzo per ottenere un lavoro professionale. Il discorso dei soldi abbraccia le tante variabili personali della band, quindi potrebbe essere un lungo argomento...


Cantare in italiano significa assumersi la responsabilità di rendere chiaro e interpretabile tutto quello che ti esce di bocca.
Il vostro songwriting è evocativo, simbolico a volte, a me sembra di stare nei pensieri sognanti di un personaggio di Nathan Never lasciato a riflettere su un pianeta distante, tra un testo e l'altro c'è coerenza di stile ma anche molto ermetismo.

Per addentrarci meglio nell'Apneica's world, vi va di descrivere in poche righe i testi cantati nel disco?

...“lasciato a riflettere su un pianeta distante”... Beh ci hai azzeccato in parte!
Questo perché il concept si divide in due luoghi.
Partendo dal tuo spunto descriverei In Orbita, che è il secondo luogo.. Questo pezzo racconta il personaggio protagonista dei testi che rivolge lo sguardo verso la Terra. La immagina fantasticamente con gli occhi di Deimos e Fobos, satelliti di Marte (nella mitologia greca i due nomi significano rispettivamente terrore e paura ndA.) come se lui fosse in orbita insieme a loro. Ammaliato dal colore del “pianeta rosso” descrive la Terra e i suoi abitanti ormai quasi del tutto scomparsi a causa del terrore e della paura pre e post avvenimenti violenti, come anime alla deriva dai sentimenti annullati.
In Alba Artificiale che rappresenta invece il primo luogo, cioè la Terra, vediamo il personaggio fuori dall’acqua. Acqua che ruota attorno alla creazione di un nuovo giorno, nella bellezza dei tenui colori dell’aurora, nel tiepido sole che unisce natura e uomo al suo sorgere. Anima e corpo recuperano quei colori tanto amati e stimolanti, che nella vita a volte si possono perdere di vista. E’ la connessione tra ciò che si è sempre conosciuto, che è rimasto dentro ognuno di noi, che si ricongiunge, che ritorna a vivere.
Assenza di Gravità sta nel mezzo tra i due luoghi. La sensazione è quella di percepire il corpo in caduta libera nel vuoto, fuori dall’orbita terrestre. Non sono un fisico e il tema richiede studio, io però ho voluto metterci l’immaginazione, quindi la caduta libera avviene in un campo gravitazionale tra un pianeta e l’altro, dove l’uomo esausto dalla partenza affronta con terrore e drammaticità il viaggio verso un nuovo mondo andando incontro all’ignoto, rievocando un improbabile momento nel liquido amniotico materno, insomma uno stato caos totale... ahah!
Pulsazioni...Conversione è la traccia strumentale che nell'essenza di queste due parole porta a ritroso il concept. E’ il momento precedente al balzo fuori dall’acqua, il percorso subacqueo tra lo stato catatonico e la catarsi... speriamo di poterlo raccontare nel prossimo album!
La scelta di cantare in italiano è semplice. L’italiano è una bellissima lingua, ignorata e a volte sottovalutata dai metallari ma anche gruppi di altri generi che preferiscono cantare in inglese. I motivi sono diversi... siamo stati invasi da gruppi anglofoni e non che cantavano in inglese. E’ senza dubbio la lingua universale e volendo comunicare con il mondo intero oggigiorno non si può non conoscerla.
Ma la musica è arte! L’arte è altrettanto universale e la nostra lingua madre è l’italiano. Si espatria molto in Inghilterra per lavoro, perché “espatriare” anche con la mente per scrivere dei testi? In passato e in altre situazioni ho scritto testi in inglese, lo ammetto, ma credo che non si diventi un gruppo di maggior livello cantando in inglese; ovviamente è la mia/nostra opinione, (IMO direbbero gli anglofoni ahah!)
Quindi gli anglofoni che apprezzeranno l’ep a tutto tondo e saranno curiosi dei testi, dovranno metter mano al vocabolario per tradurli come hanno fatto e fanno molti di noi...


La cosa che più mi ha stupito nell'ascoltarvi è l'utilizzo versatile della voce, growl, urlato, pulito. Una cosa curiosa, ma non odiatemi, è che nei passaggi puliti in italiano, a me ricorda quella di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, solo che Toffolo non ce lo vedo a tzicchirriare (gridare ndR.) "Cuori che non sanno più amare".
Un mio amico invece, dice che il cantato gli ricorda gli Opeth, ma similitudini a parte che poi danno sempre fastidio a qualcuno, quali sono i gruppi o gli artisti di riferimento per voi?

Il cantato pulito in italiano può incolpevolmente richiamare voci nostrane anche non affini al nostro genere. Non conosco I TARM, ma Ignazio cantando in italiano è riuscito ad accompagnare la musica metal in modo non convenzionale, e non è semplice riuscirci.


Nella vostra biografia ci tenete a dire che la band viene da Sorso, come a suggellare un identità di paese molto precisa. E sappiamo che Sorso negli anni si è sempre distinta come culla dell'hardcore di questa grande fetta di Nord Sardegna: sossuhardcore forse è un'etichetta che non dirà niente ai frequentatori storici del Time in Jazz, ma a molti ragazzi cresciuti col metal si! Com'è Sorso musicalmente?

Beh 3/5 del gruppo provengono da li, io, il batterista Luigi e la new entry Alice Doro alla chitarra ritmica. Quindi sì mi piace ricordare e far ricordare che Sorso è stato ed è un paese che ama la musica e la pratica.
Mi piace l’idea di divulgare la musica direttamente dal suo luogo di provenienza e questo si collega anche al discorso del cantato in italiano... negli anni Sorso ha sfornato tantissime band che proponevano hardcore, punk, garagem beat grunge, metal... li ho conosciuti e li ricordo con ammirazione e grande forza d’animo. Ne cito alcuni: Gli Antenati, Sensorial Overload,Toys, Antimanifesto, Marudowe, Riten, CIB, PartyMonster.


Vorrei aprire una parentesi sulla produzione del disco. L'ha registrato Maurizio Pinna al Sound Room di Alghero e non mi stupisce che suoni così bene, ho sentito altre cose curate da lui e il livello si conferma elevato. Già guardando le foto che avete postato online tra microfoni, testate, pedali e i cablaggi adottati in registrazione, si vede che c'è una certa cura nelle riprese. Maurizio è intervenuto anche sulla produzione? Com'è andata in studio?

Ho conosciuto Maurizio 12 anni fa a Sassari mentre frequentavamo lo stesso corso di tecnico audio/video.
In passato ha suonato il basso con i Loud Zone di Alghero, e ci si beccava spesso in giro nelle serate live.
Lui dopo il corso, ha continuato con gli studi ed è riuscito ad aprire il bellissimo SoundRoom Recording Studio che possiede oggi. Ho preso contatti con lui mesi prima dell’ingresso in sala, in modo di arrivare in studio il più preparati possibile. L’orecchio e la professionalità di Maurizio sono state fondamentali per completare le nostre idee. Devo confessarvi che le registrazioni sono state come partecipare ad un bellissimo gioco, abbiamo terminato tutto in quattro giorni, uno per ciascuna track, di botto! Il mixaggio è stato altrettanto corto, suonava bene dalle riprese. Il lavoro è stato ottimo fin dall’inizio! Devo ringraziare veramente di cuore Maurizio,è stato un grande, ci è venuto incontro da vero amico in tutti i sensi.


Cosa vorreste chiedere di bello a questo nuovo progetto? Quali sono le aspettative per il futuro, ma soprattutto, quando e dove vi vedremo dal vivo?

Siamo già al lavoro con i nuovi pezzi. Ci auguriamo di poter registrare il nostro primo album il prima possibile, ci metteremo d’impegno per realizzare questo passo davvero importante. Sarebbe bello se questo progetto ci facesse rimanere uniti per molto tempo, sarebbe la cura per tutti i nostri disagi e le nostre difficoltà, ci darebbe felicità e soddisfazione.
Ci siamo esibiti live in un paio di date prima dell'estate e il 19 settembre parteciperemo alla 4° edizione del Doom Over Karalis, festival doom nel quel di Cagliari, vi aspettiamo!

Pasquale Demis Posadinu

ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 13 - FEBBRAIO 2015

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