Recensioni





Confrontational - The Burning Dawn / CD
Autoprodotto / 2017
Elettronica, Darkwave

Quando da ragazzino mi recavo all'edicola per comprare l'ultimo numero di Dylan Dog, durante il tragitto verso casa, provavo sempre un misto di terrore ed eccitazione.
Una volta arrivato esitavo sempre un bel po' prima di iniziare a leggerlo. Rimanevo lì a fissare la copertina e gli inquietanti disegni di Angelo Stano e sapevo che, una volta iniziato, sarebbe stato praticamente impossibile staccare gli occhi da quello che era un vero e proprio incubo a occhi aperti. Però, per quanto sanguinolenti e terrificanti fossero i disegni del fumetto di Tiziano Sclavi, ho sempre trovavo la realtà che mi circondava molto più paurosa. Se all'epoca avessi avuto per le mani un disco come The Burning Dawn di Confrontational, aka Massimo Usai, sarebbe stato di sicuro la colonna sonora perfetta per immergermi in quelle storie. Anche le copertine dei suoi dischi sono altrettanto suggestive, come lo erano quelle di Stano, opera di Branca Studio (che ha curato anche l'artwork dei precedenti album A Dance Of Shadows e Kingdom of The Night) e immergono perfettamente l'ascoltatore nel mood del disco.
Il musicista cagliaritano, dunque, con questo terzo atto chiude la sua personale trilogia Darkwave iniziata nel 2015, che rappresenta la perfetta summa del suo sound.

Sin dalle prime note dell'opener Set the Night Ablaze, l'ascoltatore viene avvolto in un atmosfera tenebrosa e funesta. Le tastiere dalle sfumature horror-prog intessute da Usai e Cody Carpenter, figlio del maestro dell'horror John e ospite ormai fisso in tutti i suoi album, ci introducono in un viaggio lungo 40 minuti tra atmosfere 80's che rimandano all'immaginario cinematografico di George Romero e dello stesso Carpenter, con in lontananza echi dell'era post punk di band come Sister of Mercy, New Order e un attitudine al dancefloor che richiama la disco italiana.
Il tutto però è ben calibrato, e se in passato il gusto retrò preponderava, ora Usai è più che mai cosciente dei propri mezzi e cerca (riuscendoci) di staccarsi dai cliché e dalla mania degli anni 80', che ormai contagia qualunque prodotto culturale, per continuare a proporre una propria visione personale e distinguibile.
È quello che accade nel synth-pop oscuro di Fade/into the burning dawn, con la voce suadente di Tying Tiffany come guest, nelle atmosfere da giallo italiano di Vendetta o nell'incedere metallico di Queen of Vengeance impreziosito dall'assolo di Trevor William Church chitarrista dei Beastmaker.
The Burning Dawn è dunque il disco della conferma e rappresenta la maturità artistica di Confrontational ed una delle migliori uscite discografiche del 2017.

L'ultima annotazione va ai crediti dell'album in cui sono contenute due dediche: una al già citato Romero, scomparso di recente, l'altra per Heather Heyer. Il suo nome forse non vi dice nulla, ma Heather era un attivista per i diritti civili, ed è stata uccisa durante i disordini di Charlottsville (U.S.A.) lo scorso 12 Agosto, travolta da un auto che si è scagliata volontariamente contro un corteo anti-razzista a cui partecipava. Al volante c'era James Alex Fields suprematista bianco cresciuto nel culto di Hitler. Come pensavo da bambino, quando mi immergevo nelle storie dei fumetti, anche Usai sembra suggerisci che in fondo la realtà è sempre più spaventosa di qualunque storia dell'orrore.

Alessio Sechi

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