Recensioni





Zen Circus – Il fuoco in una stanza / CD
Woodworm / 2018
Alternative - indie
Ascolta il brano: Catene

Ascoltando il decimo album degli Zen Circus ci si innamora subito del suono monolitico della band toscana che grazie a un amalgama molto curato tra sezione ritmica e linea vocale coinvolge l’ascoltatore in un piacevole viaggio emozionale. Andrea Appino stravolge e reinterpreta a suo modo la figura del cantautore italiano dandogli un’impronta moderna e intimista: i suoi testi ci immergono in un'atmosfera agrodolce fatta di trovate a sorpresa e citazioni che ricordano i film del corregionale Paolo Virzì con cui si riconosce una certa assonanza. Delle tredici tracce alcune colpiscono con un forte impatto rock come "Quello che funziona" e "Low cost" caratterizzate da forti distorsioni e ritmi incalzanti di batteria. Altre come la title track "Il fuoco in una stanza" e "Catene" sono invece malinconiche e si ascoltano come racconti sonori capaci di catturare l’attenzione con un filo narrativo di forte spessore, anche se forse meno veemente del passato. "Panico" ha un sapore new wave e pertanto dovrebbe piacere a molti quarantenni nostalgici, mentre "Questa non è una canzone" è un brano elaborato di oltre 8 minuti che denota un lungo studio in sala prove, con la sua mescolanza ottimale degli strumenti e le valide trovate melodiche. C’è anche una ballata folk rock "Il mondo come lo vorrei" dove traspare una capacità espressiva spontanea in stile quasi deandreiano con metafore azzeccate e rime baciate dal tono ironico. "Caro Luca" chiude l'album in modo minimalista con la voce di Appino – accompagnata solo dal pianoforte – che parla di una lettera scritta a un amico come espediente per compiere un viaggio introspettivo.
Il rock italiano ha ancora ragione di esistere e ha voglia di rinascere grazie anche agli Zen Circus. Li attendiamo sui palchi per l’estate, dove la band è in grado di esprimersi al massimo mixando energia ed emozioni.

Vanni Cossu

Carrello

#EssiVivono