Interviste

DI GUIDO RIGHI

Nasodoble: rock d’autore, "fatto di sangue e anima".



Il progetto Nasodoble ha alle spalle dieci anni di attività e di autoproduzione, propone un rock d’autore contaminato da vari generi musicali: ai ragazzi piace definirlo ancestruale, perché fatto di sangue e anima.
L’album appena uscito, "Semicerchi", è dotato di una crescita compositiva e sonora che può esistere soltanto quando le influenze accumulate dai componenti negli anni si amalgamano in un modo così coeso da creare sonorità che si possono descrivere solamente con la parola "Nasodoble".
Ho incontrato Alessandro, frontman e leader della band.


Ciao Alessandro, puoi descrivere i Nasodoble e la loro storia?

Nasodoble è un gruppo che da dieci anni fa musica in autoproduzione. Siamo al nostro terzo disco. 11 tracce, prodotte da Nasodoble e Tronos Digital. Si intitola SeMiCerchi e vuole essere un inno al coraggio di esistere o magari un'idea di geometria dell'esistenza... il semicerchio come cerchio perfetto. Tutte tracce originali naturalmente, tranne una rivisitazione di Summer on a solitary beach di Franco Battiato.


Quali sono le principali influenze della band (sia musicali che letterarie)?

Le influenze musicali all'interno della band sono le più varie (dal progressive anni '70, al jazz manouche, al reggae, alla musica colta, al rock più scascione e sentimentale) come anche si può notare dall'abbondanza di generi musicali presenti nel disco. Ogni traccia è una canzone diversa. Di fondo persiste un'idea di musica legata alla canzone d'autore da vestire col suono della band. Un suono che ci appare ormai abbastanza maturo per riuscire a giocare coi generi con la massima libertà. Personalmente i miei riferimenti sono essenzialmente l'eccletticità dei Virtuosi di SanMartino, la profondità del messaggio sociale della canzone sudamericana, la fragilità sculettuosa della bossanova degli anni settanta, la poesia di Fabrizio de Andrè e i giocolieri della parola, da Capossela a Sergio Caputo a Caparezza, da Bergonzoni a Carmelo Bene.


Parliamo del "singolo" del nuovo album "Cazz boh". Puoi raccontarci come è nata la collaborazione con artisti molto differenti tra loro (lo spettro sonoro va da Ilaria Porceddu a Joe Perrino)?

Una volta scappato il brano su youtube, diversi artisti si sono interessati a questa trallallera esprimendomi il piacere di voler partecipare e sostenere il suo contenuto sociale e politico. Di lì è stato facilissimo costruire una simbologia in questa collaborazione. Sono tutti artisti che praticano generi diversi, che hanno un pubblico diverso e stili diversi. Tutti insieme, proprio per dare il senso dell'unità e dell'identità al di sopra delle differenze. Mettici poi che gli ospiti appartengono due al capo di sotto (Cagliari) e due al capo di sopra (Sassari)... Questa è stata l'operazione sul piano della comunicazione. Dopodichè la verità è che ci siamo divertiti come matti.


Come nascono le canzoni dei Nasodoble? Nasce prima il testo o la musica?

A volte l'una cosa a volte l'altra. Di fatto credo che essenzialmente interferiscano in me due anime. Credo che il doppio- il doble- sia fondamentale nel mio processo creativo. Sarà che sono ambidestro ma mi sento proprio di dover mettere insieme lucidità e istinto, animalità e dolcezza, ragione e poesia... poi come tutti i genitori potrei dirti: mah sai, una volta abbiamo fatto l'amore ... il resto l'ha fatto l'utero.


Qual'è il tuo pezzo preferito dei Nasodoble e di questo ultimo album in particolare?

Non lo so. Forse in SeMiCerchi la canzone che mi commuove di più è il Valzer della distanza.


Quali sono i prossimi impegni live della band? Avete mai suonato all'estero e/o avete intenzione di farlo nel futuro?

Ma sai la tua intenzione conta poco. Il mercato della musica in Italia è alla disperazione. Non si suona più, mancano i management e i booking se non nello star system. Per quel che ci riguarda cerchiamo continuamente di saltare il mare ma è sempre più difficile.


Siete attivi da più di 10 anni, cosa consiglieresti a una band emergente?

Di cercare di essere il più possibile una band sommergibile.


Quanto pensi incida a livello promozionale avere un videoclip d'impatto nel 2015?
Avete in programma la realizzazione di un nuovo video, oltre a quello di Cazz Boh?

Oggi la musica gira solo se accompagnata da un video. Va da sè, perciò sì, è appena uscito il video di "Una cosa a fragole", prima traccia di SeMiCerchi, realizzato in collaborazione con Eventi Verticali. Vedremo se avrà impatto...


Internet ha favorito o danneggiato un gruppo musicale come il vostro? Cosa ne pensi di piattaforme di streaming come Spotify? Come scopri nuove bands?

Internet ha danneggiato tutto il mercato musicale dal 2001, con il miraggio della visibilità per tutti e della musica libera. Ma sappiamo bene che tutti equivale a nessuno e che senza economia di vendita non si può sperare che i musicisti lavorino e producano cose nuove senza che il pubblico sostenga lo sforzo acquistando il prodotto. Dunque sì il mezzo è accessibile e in teoria aiuta... ma non sono sicuro che sia stato un bene.


Consigliaci tre bei dischi usciti di recente.

Di recente? E' uscito qualcosa di interessante? Facendo un piccolo balzo in dietro direi senza dubbi Ba-bàa di Rossella Faa, poesia pura, Rappamuffin di Randagiu Sardu, spettacolare e senz'altro da conoscere, ultimamente... il nuovo disco di Joe Perrino e i Grog, lo consiglio, sì! Bello e potente.


Grazie mille della disponibilità dalla redazione di Underground X, a presto!

Grazie a voi! Seguiteci anche qui www.nasodoble.com

Guido Righi




ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 14 - LUGLIO 2015

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