Interviste

Di Marcella Muglia

Il Pan del Diavolo "Il nostro potere è la musica"



È il 2008 quando il duo (Pietro Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo) de Il Pan del Diavolo attira l’attenzione di stampa e pubblico con il primo Ep e un tour di ottanta date. Da allora il gruppo ha proseguito in maniera esplosiva e mai deludente. Ogni disco, da Sono all’osso (LP d’esordio, 2010, La Tempesta Dischi) a FolkRockaBoom (2014, La Tempesta Dischi), è stato accolto sempre ottimamente da pubblico e critica. A febbraio 2017 è uscito il nuovo album Supereroi (La Tempesta Dischi), risultato di collaborazioni importanti e co-prodotto da Piero Pelù. La band sta calcando i palchi di tutta Italia e vi consigliamo di non perderli. Ma passiamo la parola a Pietro e Gianluca.

Il 17 febbraio di quest’anno, a distanza di tre anni da FolkRockaBoom (2014) è uscito il nuovo album Supereroi (La Tempesta Dischi) co-prodotto da Piero Pelù. Com’è nata questa collaborazione?

Piero è nostro fan fin dal primo album e le strade dei Litfiba e del Pan del Diavolo si sono incrociate casualmente più volte. Nel frattempo lui si era proposto per collaborare con noi, vedeva in noi qualcosa di unico che lo spingeva verso il progetto e noi abbiamo scoperto in lui un musicista che oltre i Litfiba ha ancora tanto da dare alla musica italiana.


Ci sono state altre importanti collaborazioni per questo album. Ce ne volete parlare?

È un album che parla delle persone e abbiamo voluto mettere dentro dei musicisti, molto diversi fra loro, ma che a nostro parere hanno la nostra stessa visione della musica e in più ci hanno accompagnato nel nostro percorso. TARM, Umberto Maria Giardini, Francesco Giampaoli, Vincenzo Vasi, Laura Masotto. Tutti artigiani del suono.


Supereroi è un album positivo ed energico; il supereroe è chi trova quel qualcosa di speciale per non arrendersi e anzi trasformarsi sempre. Voi avete trovato questo superpotere?

Il nostro potere è la musica. Ci salva, ci mette alla prova e ci porta vicino alla gente e poi trasmette a loro motivazione ed energia.


C’è un brano che rappresenta al meglio lo spirito dell’album, o ci sono indizi sparsi?

L'amore che porti, Qui e Adesso rappresentano i brani più spirituali con l'introspezione più profonda dell'album ma la title track dice “cerchi un lampo nel buio”. La ricerca del proprio Lampo è l'essenza che pervade Supereroi.


Suonate folk rock, contaminato nei tre album di punk, blues e rock’n’roll ben amalgamato col cantato in italiano. Avete mai provato a cantare in inglese?

Cantiamo in inglese perché moltissime belle canzoni storiche sono in Inglese ma mai dal vivo o sul palco. Abbiamo scelto l'italiano e le chitarre acustiche per essere più diretti possibili e arrivare al pubblico senza troppi giri di parole.


Siete stati criticati da una parte del pubblico per il vostro tentativo di partecipare a Sanremo, probabilmente perché la cosa appare contraddittoria nella scena indipendente. Qual è il vostro punto di vista a riguardo?

Ormai è passato qualche anno, ma se un fan si volesse allontanare per un motivo o per un altro è libero di farlo... Quell'anno sembrava che ci potesse essere una vera e propria apertura musicale del festival ma non è stato così. Comunque siamo musicisti e l'obiettivo è fare ascoltare la propria musica a più gente possibile.


Dopo un boom iniziale ora si tirano un po’ le somme sui vari talent. Voi che ne pensate?

I talent non fanno per noi, non ci interessano, tutto fumo e niente arrosto. L'importante non è solo criticare o distruggere i talent, l'importante è che ci sia sempre un'alternativa.

Marcella Muglia

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