Suburbia

Il movimento degli Indignados nasce in Spagna in occasione delle elezioni amministrative e per la grave situazione economica in cui versa il paese.



La prima manifestazione, datata 15 Maggio 2011 (da qui anche il nome "Movimento 15-M") al grido "non siamo merce in mano ai banchieri e politici"
richiama una vasta quanto varia folla di persone in Puerta del Sol a Madrid, epicentro della protesta, che si diffonderà presto in molte altre piazze di Spagna e non solo.

Tra i presenti ci sono studenti, pensionati, precari, disoccupati e sfrattati, tutti coloro che forse spaventati per il presente auspicano un cambiamento, e attaccano speculatori, banchieri e grandi multinazionali, ritenuti i veri responsabili dell'attuale crisi economica.
Tra le fila degli Indignados c'è sicuramente quella nuova generazione di studenti e precari che si sente senza futuro e che si è trovata in una crisi che non ha prodotto e di cui paga le gravi conseguenze.

Ma Indignados sono anche una parte di quelli che tempo fa erano presenti nelle piazze come no global, non sono pochi infatti gli spunti presi dal movimento, ma è cambiato il bersaglio: dalla globalizzazione liberista si è passati alla finanza speculativa.
Troviamo nel calderone della protesta anche Ipotecados, V per vendetta e tanti altri movimenti nati per contrastare i più svariati soprusi ai danni dei cittadini.

Il nome "indignados" viene da un libro intitolato "Indignez-vous!" (indignatevi!), scritto da Stéphane Hessel, (classe 1917) un ex militante della Resistenza francese ora ambasciatore e uomo politico che nel libro accusa politici, industriali, uomini di Chiesa e ricorda ai lettori (in particolare si rivolge ai più giovani) che il primo passo per un risveglio delle coscienze è l'indignazione all'ingiustizia, alle dittature, alle guerre e al male peggiore dell'umanità: l'indifferenza.
Le sue parole, seppur non troppo originali, e il suo appello all'impegno civile hanno avuto un discreto successo prima in Francia e poi in Spagna durante le manifestazioni del maggio 2011.

I temi trattati nel piccolo saggio di Hessel, così come i vari slogan nelle manifestazioni degli Indignados invitano a una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica, le piazze chiedono infatti a gran voce una vera democrazia rappresentativa, quindi una modifica della legge elettorale e delle regole di rappresentanza.

Chiedono una riduzione del potere delle multinazionali e delle Banche, a partire dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, quindi forti imposizioni sui grandi capitali, più controlli sulle frodi fiscali così come sulla fuga dei capitali verso i paradisi fiscali.
Insomma quell'ormai diffuso senso di delusione e di sfiducia verso le classi politiche e di potere più in generale, sta trovando (o cercando...) la sua forma reale tra le piazze, nella protesta spontanea e rigorosamente (così sembra) senza leader.

Il movimento è principalmente attivo sul web dove i singoli sostenitori si confrontano su temi e problematiche attraverso blog, forum e social network: post e twitt di protesta a volontà con cui anche la politica istituzionale sta facendo i conti...


IL DUBBIO

... ma una cosa continua a non essere chiara: indignati per il sistema o contro il sistema?

A differenza di altri movimenti, (ad esempio i No global), sembra che gli Indignados si sentano piuttosto ingannati da questo sistema, e quindi delusi lo vorrebbero raddrizzare: alcuni laureati non trovando un lavoro consono al loro titolo lo pretendono...
altri, seppur infranta la certezza del lavoro sicuro post laurea, si ostinano a reclamarlo gridando all'ingiustizia.
Molti lavoratori oggi si ritrovano disoccupati, ma non vogliono mica la giustizia sociale, cercano piuttosto un altro datore di lavoro (magari lo Stato) che gli dia buone garanzie per il futuro, quindi pensione, assistenza ecc...

E le banche?

Ai più non danno fastidio in quanto centro di potere generale, ma perché speculano troppo con interessi e prestiti, ma il prestito lo vogliono eccome!
Sennò chi ce lo dà il mutuo per la casa, per la macchina, per l' Iphone di ultima generazione? Anche il sistema politico sembra che vada bene così com'è ai nostri indignados, la democrazia rappresentativa (e quindi la delega, signore e signori!) va più che bene, solamente dovrebbe essere meno corrotta e più efficiente! In conclusione, a me pare che nonostante tutto, certi sogni che ci hanno spacciato a scuola e in televisione siano più che mai vivi...

Marcella M

ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 8 – OTTOBRE 2012

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