Underground X

Magazine di Musica, Arte, Cultura e Letteratura Underground
Segui le Pink News di Underground X. Articoli, eventi, informazioni e notizie sul mondo dell'underground. Tutti i Lunedì. #pinkrocknews
Segui le Jason News di Underground X. Articoli, eventi, informazioni e notizie sul mondo dell'underground. Tutti i Venerdì. #JasonNews
Leggi le recensioni di Underground X. Ascolta gli Mp3 delle Bands e Artisti in elenco. Tutti i Mercoledì. #MercoledìAddams

Iscriviti alla Newsletter

ISCRIVITI

Ultimi Articoli

Falamus - short film

Redazione

Leggi tutto...

GUARDA LUCI DELLA NOTTE SU UX

La Redazione

Leggi tutto...

UNDERGROUND X SOGNA HOLLYWOOD

La Redazione

Leggi tutto...

Editoriale UX 2020

di Paolo Lubinu

Leggi tutto...

Anomalia di Nicola Camedda

di Joveline

Leggi tutto...
DI MARIANGELA DEMURTAS

Grace Solero, un'artista di origine italiana ma di stanza da diversi anni a Londra...



... una ragazza testarda e decisa come poche, che è riuscita a ritagliarsi uno spazio nell'arena musicale londinese.
Non poco per una ragazza partita sola dall'Italia: sicuramente un' esperienza fuori dal comune che si rispecchia tantissimo nei testi delle sue canzoni e nella sua voce graffiante e penetrante.
Il suo genere è definitivamente rock, con forti influenze grunge e melodie emozionanti alla Jeff Buckley: molti critici la accomunano ad Alanis Morrisette e Skin. Il suo primo cd "New Moon", dalle influenze dark rock/pop, suonato dal chitarrista californiano Dan Baudelaier include il brano "Apartheid" che fu scelto personalmente da Bruce Dickinson nella sua playlist di BBC Radio 6.
Il nuovo disco "Hundred years apart" invece, uscito nel settembre 2013 sotto Wohone Records, vede la partecipazione di Bjorn Zettelund al basso e Michele Liberato alla batteria.
Ma passiamo la parola a Grace!

Ciao Grace! Innanzitutto vorresti raccontarci da quanto tempo vivi a Londra e da quando hai fondato la band che porta il tuo nome?

Ciao e grazie a voi per avermi invitata! Vivo a Londra da 12 anni. La band si è formata per gradi, ho iniziato da sola come cantautrice, poi ho trovato il mio chitarrista, Dan Beaulaurier, che viene da San Francisco, e abbiamo suonato in duo per un lungo periodo. La full band, con l'aggiunta di basso e batteria, si è completata circa 8 anni fa.


Si sa che a Londra c'è molta competizione, dovuta al fatto che la maggior parte degli artisti europei - ma anche del resto del mondo si trasferiscono la per riuscire nella carriera musicale - tu ti senti di avercela fatta? E' stata dura riuscire a farti spazio nella scena londinese?

La competizione è molta, è vero. Penso di essermi ritagliata un nicchia di mercato e questo lo considero un successo. Ma ho ancora molta strada da fare. La realtà londinese è satura di musica, ogni sera ci sono almeno 50 concerti in locali diversi della città. Quindi avere fan che ci seguono e vengono ai nostri show è senz'altro una soddisfazione e un incoraggiamento a proseguire, dimenticandosi delle difficoltà.


Quali sono secondo te le caratteristiche che una persona deve avere per riuscire a realizzare il suo sogno?

Passione come forza prorompente che spinge a seguire una strada; determinazione, concentrazione e chiarezza di obiettivi. Inoltre aprirsi al prossimo e cercare persone con cui c'è uno scambio reale di talento e volontà è importante per la propria crescita personale e professionale.


Qual è il tuo ricordo da bambina nei confronti della musica?

Ricordo la gioia che provavo nel cantare con mio fratello che mi accompagnava all' organo... era il gioco piu' divertente che facevo!


A settembre scorso è uscito il tuo nuovo disco, ce ne vuoi parlare?

Hundred Years Apart è un po' un concept album. E' un viaggio nel tempo, in cui passato presente e futuro perdono i loro confini. C'è una "premessa" nel libretto del CD dove ci sono i testi, che dice: "Il viaggio di questo album è la danza eterna di vita, amore, perdita, morte e rinascita. E' la storia di tutte le persone che si sono incontrate, si sono amate, si sono perse e si ritroveranno di nuovo nell'arco di cento anni".
Direi che sia la musica che le parole evocano immagini. Spero che gli ascoltatori italiani possano tradurre le parole così da capirne a pieno il senso! HYA è un album intenso e pieno di emozioni. Le canzoni traggono tutte ispirazione da esperienze personali molto profonde e che mi hanno in qualche modo cambiata. Ci son pezzi energici/hard rock, scuri/dark e umorali, ma anche pezzi epici e pezzi più delicati/semi acustici.


Sicuramente la tua musica ha un sound che si avvicina più al grunge rock americano che alla scuola inglese, credi che ciò ostacoli il tuo percorso vivendo in Europa in qualche modo?

Credo di sì, in parte. Per fortuna oggi nell'era digitale la musica arriva dovunque e molti dei nostri fan vivono negli Stati Uniti. La tradizione musicale permette loro di identificarsi meglio con noi di quanto non facciano gli inglesi.
Infatti una delle migliori recensioni di HYA è arrivata da un sito americano!


Rispetto al precedente disco, che novità pensi di aver apportato in quest' ultimo?

HYA è il prodotto di una band con un bassista e batterista stabili, insieme a noi per quasi 4 anni. Il disco precedente è stato registrato principalmente da Dan e me, perche' all'epoca eravamo rimasti senza bassista e batterista. Quindi il suono di oggi è piu' maturo e gli arrangiamenti più interessanti; abbiamo lavorato in pre-produzione con Pedro, chitarrista/produttore dei Breed 77, che ci ha guidato nell'affinare idee e strutture. E questo ha valorizzato anche le canzoni, esaltandone la scrittura.


Com è il rapporto tra te e gli altri del gruppo? E' difficile essere donna in una band oggigiorno?

Son fortunata perchè i miei bandmates mi vogliono un gran bene, e la cosa è reciproca. Siamo democratici e aperti a trovare soluzioni quando non siamo d'accordo. Direi che stampa e media a volte sono un po' dubbiosi perchè pensano che una donna nel mondo rock non abbia lo stesso impatto di un cantante uomo; poi quando si accorgono che la forza c'è, ne hanno quasi paura... come se si sentissero minacciati. Questo mi è capitato specialmente in Inghilterra però, dove non c'è una tradizione di band guidate da una cantante e chitarrista donna. Infatti negli Stati Uniti stiamo avendo molti consensi.


Il video di Electro dove è stato girato e chi è il regista?

Electro è stato girato all' Islington Boxing Club, un centro di pugilato di Londra nel quartiere di Islington. Il regista è un giovane Polacco, Karol Lakomiec.


Hai una bellissima presenza scenica, fai qualcosa di particolare per tenerti in forma sia fisicamente che con la voce? Credi che curare il look sia molto importante per coprire adeguatamente il ruolo di cantante?

Ti ringrazio! Sono un' ex ginnasta, di solito faccio camminate in salita a passo spedito, che fanno bene per il ritmo cardiaco e il fiato e poi seguo una classe di Nia, un misto di danza contemporanea e yoga. In generale cerco di essere in equilibrio coi miei pensieri, così da avere la giusta concentrazione nel cantare. Per quanto riguarda il look penso che sia importante esprimersi anche visivamente... è la personalità che si rivela e si condivide durante la performance/spettacolo.


Cosa ti aspetti da questo nuovo disco? avete tour e date in arrivo?

Siamo in tour in Uk dal 24 Ottobre e stiamo definendo delle possibili date in Italia, a Roma e Napoli. Ci aspettiamo molti piu' concerti nel 2014!


Vorresti mandare un saluto ai nostri lettori di U.X zine? Ti piacerebbe suonare in Sardegna?

Magari! La amo, ci son stata da ragazzina e ho un bel ricordo. Grazie mille Mariangela sarebbe grande fare dei concerti insieme a te in Sardegna! Nel frattempo un grande abbraccio a tutti voi, vi invito a seguire me e la mia band e a mettervi in contatto con noi, tramite Facebook Grace Solero Official (https://www.facebook.com/GraceSolero) il sito (www.gracesolero.com).
A presto!

Mariangela Demurtas

ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 12 - AGOSTO 2014