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Dish-Is-Nein i vecchi-nuovi Disciplinatha
di Joveline



Abbiamo dovuto solo pazientare trent’anni circa, per citare il loro disco più famoso rilasciato nel 1987, e a vent’anni dallo scioglimento ufficiale del 1997 ecco nuovamente tra noi i Disciplinatha: "Si scrive Dish-Is-Nein si legge Disciplinatha". Con questo motto la band bolognese ha scelto di tornare in scena, con un nuovo nome, un nuovo batterista (Justin Bennet, batterista di Skinny Puppy) e un nuovo EP dal titolo omonimo che uscirà il prossimo 27 gennaio. Una produzione curata dalla band con ospiti speciali e collaborazioni tra cui il coro alpino di Monte Calisio (quello di Questa è un'esercitazione) e la storica voce femminile Valeria Cevolani.
In attesa di sentire le sei tracce dell'EP il frontman Cristiano Santini ha già spiegato quale sarà la linea del nuovo progetto. Sicuramente c'è un filo conduttore con Disciplinatha, innanzitutto nella composizione che, come dice Santini è frutto della scrittura a quattro mani con Dario Parisini, ma per quanto riguarda la produzione in questo nuovo lavoro c'è un uso massiccio e unconventional dell'elettronica. Del passato rimane comunque l'approccio emotivo: quell'attitudine che ha fatto proseliti, anche se con il solito "senno di poi". Lo sa bene Spotify dove i dischi dei Disciplinatha sono assenti perché violano la policy del colosso per via dei riferimenti al fascismo e alla sua iconografia (per chi ne vuole sapere qualcosa vada qui: Disciplinatha). Ma anche se i protagonisti sono gli stessi, forse questa è un'altra storia. Il disco, che uscirà per Contempo Records su vinile bianco e in digitale, è già in pre order sul sito www.dish-is-nein.org: non possiamo e non vogliamo pazientare oltre!

Joveline

Recensione Dish-Is-Nein 



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