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di Marcella Muglia

È iniziato lo scorso 24 maggio a Cagliari il festival organizzato da Tiziana Troja e Michela Sale Musio della compagnia teatrale Lucido Sottile, le irriverenti, ironiche e dissacranti Lucide.
Come immagine dell'evento troviamo un manifesto transgender con teste di donna su corpi maschili, ma ironia a parte l'attenzione è centrata su tematiche serie come famiglia, sessualità, politiche di genere e lotta alle discriminazioni.
Il titolo di questa quinta edizione è Wo.Men, Uomini raccontano di donne supreme: le direttrici artistiche Tiziana e Michela hanno deciso di lasciare il microfono a maschietti autorevoli e d’avanguardia per comprendere la loro visione del femminismo in una dimensione di confronto e collaborazione, spiegando che "in molti Paesi è nato e cresciuto un pensiero critico, che va oltre il diritto alle pari opportunità, ma rivendica una posizione centrale del femminile all'interno della società". Volendo scherzare un po’ e tradurre in termini più underground, la questione è simile alla faccenda del femminismo vaginale vs quello clitorideo (leggi qui).
Insomma il femminismo che promuovono le Lucide non è di quelli che odia gli uomini, che vuole mangiarli e puf! Si tratta più di un femminismo che vuole comprendere e incontrare l'altro (cioè il maschietto) per superare discriminazioni, incomprensioni e distanze. E questo sarebbe per l’appunto lo spirito del festival, inoculato in dieci giorni di spettacoli teatrali, dibattiti, conferenze, presentazioni di libri e naturalmente musica.
Tra gli ospiti troviamo Fabrizio Cotza con il suo libro "Imprenditori Sovversivi" (ed. FrancoAngeli), dove gli imprenditori sovversivi hanno messo in discussione il super-lavoro e l'identificazione totale di se stessi con il proprio ruolo professionale; non è Fight Club ma risulta una riflessione interessante sull'imprenditoria e sul mondo del lavoro di oggi, alla luce delle nuove e vecchie dinamiche uomo donna.
Il 26 maggio, sempre all’interno del festival, è andato in scena il nuovo spettacolo delle Lucido Sottile, Spanker Machine dell'Otaku Celato, approdato perfino a New York, scritto  e diretto da Tiziana Troja e interpretato da Michela Sale Musio: uno show multimediale che racconta la dimensione più intima e profonda dell'esistenza di una giovane donna ossessionata dalla tecnologia, dove attraverso alcune suggestioni della cultura giapponese viene affrontato il tema della solitudine dell'anima.
“Non ci stancheremo mai di lottare per quello in cui crediamo – scrivono le Lucide nel manifesto del Festival – al di là della censura, dei benpensanti, della politica e dei giudizi di chi osserva senza guardare veramente”.
Il Family Festival Wo.Men prosegue stasera fino al 2 giugno con appuntamenti interessanti e anticonvenzionali: teologi bizzarri e scrittori oltreumani ci attendono, sempre all’Ex Art, a Cagliari.
Peace

Marcella Muglia




https://www.lucidosottile.com/le-lucide

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